di Lucrezia Catania, Abdulcadir Omar Hussen Editore: Derive e Approdi Il libro Lucrezia Catania e Abdulcadir Omar Hussen un assaggio…Ferite per sempre. Le mutilazioni genitali femminili e la proposta del rito simbolico alternativo
Anno Pubblicazione: 2005
Abdulcadir Omar Hussen e Lucrezia Catania sono due medici impegnati da trent’anni nella prevenzione e nella cura delle mutilazioni genitali femminili. Per combattere efficacemente queste pratiche, diffuse anche tra le migranti residenti in Italia, hanno avanzato la proposta di un rito simbolico alternativo che ha suscitato un ampio e aspro dibattito. Questo libro ricostruisce i presupposti antropologici e scientifici che sono alla base di questa proposta. Inoltre, raccoglie una serie di testimonianze dirette di donne che hanno subìto o scelto la pratica dell’infibulazione.
Abdulcadir Omar Hussen (Mogadiscio, 1947), medico. È responsabile del Centro di riferimento regionale per la prevenzione e la cura delle complicanze legate alle mutilazioni dei genitali femminili di Firenze.
Lucrezia Catania (Vibo Valentia, 1952), docente al Master di Bioetica presso l’Università di Firenze e di Siena (2005). È membro del Cirs, Centro interdisciplinare per la ricerca in sessuologia. Nel 2005 hanno ricevuto da parte del Soyden (Somali Youth Development Network) il Certificate of Appreciation per il contributo dato nella prevenzione e nella eradicazione della pratica dell’infibulazione sia in Somalia che in Occidente.
Con questo libro nutriamo la speranza di colmare alcune lacune riguardo alla pratica e al fenomeno culturale delle modificazioni/mutilazioni dei genitali femminili. Intendiamo inoltre chiarire al grande pubblico le motivazioni etiche, scientifiche ed esistenziali che ci hanno guidato nella nostra battaglia contro le mutilazioni genitali femminili e che ci hanno spinto a suggerire un rito simbolico alternativo. La nostra proposta ha suscitato una polemica durissima non sempre confortata da conoscenze e da ragioni argomentate, figlia invece dell’ignoranza, del pregiudizio e della polemica gratuita. Siamo convinti che, per affrontare in maniera efficace e legittima la discussione sull’argomento delle mutilazioni dei genitali femminili, sia necessario indagare a tutto campo le ragioni che inducono ancora tante donne a praticarle e a farle praticare. In oltre vent’anni di intenso lavoro contro la pratica delle mutilazioni genitali femminili, ci siamo resi conto che è impossibile giudicare senza conoscere e che per conoscere è essenziale non perdere mai di vista il valore dell’esperienza e della condizione personale di chi si sottopone o è costretta a sottoporsi a riti simili. Alla luce del nostro vissuto, della nostra esperienza e dei ricordi non sempre piacevoli nel campo delle mutilazioni genitali femminili, ci sentiamo di consigliare di essere cauti con i giudizi trancianti e definitivi e di non smettere mai, invece, di cercare nel lavoro minuto e paziente le ragioni per superare le esperienze drammatiche delle donne che abbiamo definito, come recita il titolo del libro, ferite per sempre. Un lavoro da svolgere anzitutto con le donne e tra le donne. Un lavoro da potenziare anche con la componente maschile che nelle culture che praticano le mutilazioni genitali femminili gioca un ruolo importante di condivisione o di inibizione di pratiche legate ai riti e alla sessualità.